Psicologia dei Colori a Tavola

Psicologia dei Colori a Tavola

La scelta del cibo dà ai sensi un ruolo fondamentale. Il gusto e l’olfatto sono decisivi nel capire se una pietanza ci piace oppure no. Ma c’è un altro senso determinante: la vista. Parliamo allora dell’importanza dei colori a tavola.

Se è vero che il cervello in prima battuta elabora quello che vede, allora è ovvio che ciò che vede lo dovrà spingere alle successive azioni di annusare e assaggiare.

L’elemento visivo è condizionato dai colori.

I colori influenzano lo stato d’animo. Ma quanto influenzano i colori nella ristorazione? E soprattutto quali sono i colori che hanno un impatto positivo sui clienti?

Nel caso delle emozioni legate al cibo non c’è dubbio che attrazione o repulsione si debbano prima di tutto al colore. Gli psicologi lo chiamano apprendimento per condizionamento e funziona anche nella scelta del cibo.

I colori sono dei veri e propri anticipatori del gusto e istintivamente degli ottimi suggeritori per la salvaguardia della nostra sopravvivenza ( se una pesca è verde non è il caso di mangiarla…).

Attenzione dunque ai colori che scegliamo: il giallo favorisce la concentrazione, la creatività e la digestione e quindi è adatto a chi è nervoso e ha paura di non digerire. Il rosso è un colore che stimola l’eccitazione, non a caso molti sono i brand che lo usano per attirare l’attenzione. Il verde stimola la riflessione, e induce a mangiare lentamente gustando il cibo. Il bianco è il colore delle cose naturali e non artificiose. Il blu o viola non è un colore che stimola al consumo immediato, piuttosto alla riflessione e alla meditazione.

Nella tradizione cinese con i colori si classificano anche i sapori.

Un suggerimento? Teniamo a mente che l’armonia è sempre la miglior cosa.

E ricordati del Mago dei colori (Lober Arnold). Quando i colori non esistevano, il mondo era fatto solo di grigio. Un giorno un mago annoiatissimo da questo colore decise di provare nuovi intrugli e trovare nuovi colori. Propose a tutti gli abitanti del villaggio il blu, ma il colore intristì tutti. Il rosso li fece litigare e innervosire, il giallo impediva di vedere bene innervosendo tutti. Allora rovesciò tutti i colori insieme e trovò la giusta armonia. La stessa che vorremmo vedere anche nelle nostre tavole.

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